Un programma scritto con il linguaggio Java si presenta come un insieme di definizioni di classi. Ogni classe può essere definita in un file separato dagli altri, ma ci sono anche programmi che risiedono in un unico file. Il file che contiene la classe o l’elenco di classi è chiamato unità di compilazione.
Ogni compilation unit è strutturata in più parti semantiche che vengono combinate insieme:
- una dichiarazione di package (package declaration);
- delle dichiarazioni di importazione (import declaration);
- delle dichiarazioni dei tipi (type declaration);
Secondo un preciso sistema ramificato, ognuna di queste dichiarazioni è a sua volta suddivisa in elementi lessicali, quali terminatori di riga, spazi, commenti e token.
Spazi, commenti e token sono definiti come elementi di imput dell’unità di compilazione, ma solo i token sono significativi, mentre spazi e commenti vengono utilizzati solo per separare i token.
Quali sono i token? Rientrano in questa categoria gli identificatori, le keyword, i letterali (integer, floating-point, boolean, character, string e null), gli operatori e i segni di punteggiatura.
A partire dagli elementi lessicali significativi (token) si costruiscono le statement che sono le istruzioni del programma Java, nello specifico azioni o comandi che devono essere eseguiti durante l’esecuzione di un programma.
Ogni istruzione singola (single-line statement) deve terminare con il carattere punto e virgola (;) mentre due o più istruzioni (multi-line statement) possono essere raggruppate insieme, tra parentesi graffe, a formare un blocco (block statement).
Indice dei contenuti
Cosa sono gli identificatori Java
Gli identificatori Java vengono utilizzati appunto per identificare il codice e scomporlo in più parti. Si tratta di nomi che possono essere dati alle classi, ai nomi delle variabili o qualsiasi segmento di codice. Ci sono alcune regole stabilite da Java per la definizione degli identificatori:
-Sono consentiti solo caratteri alfanumerici;
-La sequenza di identificatori dovrebbe sempre iniziare con un carattere;
-Si fa distinzione tra maiuscole e minuscole;
-La lunghezza ottimale di un identificatore è compresa tra 4 e 15 lettere.
-Le keyword non possono essere utilizzate come identificatori.
Cosa sono le keyword Java
Le keyword o parole chiave si presentano come una sequenza di caratteri riservata prefissata dalla sintassi Java che fanno riferimento ad un oggetto o ad un’azione precisa. Ecco le principali keyword presenti un programma Java:
- ABSTRACT
- ASSERT BOOLEAN
- BREAK
- BYTE
- CASE
- CATCH
- CHAR
- CLASS
- CONST
- CONTINUE
- DEFAULT
- DO
- DOUBLE
- ELSE
- ENUM
- EXPORTS2
- EXTENDS
- FINAL
- FINALLY
- FLOAT
- FOR
- IF
- GOTO
- IMPLEMENTS
- IMPORT
- INSTANCEOF
- INT
- INTERFACE
- LONG
- MODULE
- NATIVE NEW
- OPEN, OPENS
- PACKAGE
- PRIVATE
- PROTECTED
- PROVIDES
- PUBLIC REQUIRES
- RETURN
- SHORT
- STATIC
- STRICTFP
- SUPER
- SWITCH
- SYNCHRONIZED THIS
- THROW THROWS
- TO
- TRANSIENT
- TRANSITIVE
- TRY
- USES
- VOID
- VOLATILE
- WHILE
- WITH _
Quali sono i segni di punteggiatura del linguaggio Java
Segni di punteggiatura del linguaggio Java sono i seguenti e servono ad eseguire raggruppamenti e separazioni di istruzioni.
{ } [ ] ( ) . , ; … @ ::
Cosa sono i letterali Java
I letterali si distinguono in
- numeri interi;
- numeri decimali;
- i valori booleani true e false;
- singoli caratteri Unicode;
- stringhe, cioè sequenze di caratteri racchiuse tra virgolette doppie;
- il riferimento nullo null.
Cosa sono gli operatori del linguaggio Java
Gli operatori indicano un tipo di calcolo da eseguire su uno o più dati, detti operandi. Ecco l’elenco degli operatori in Java:
= > < ! ~ ? : ->
== >= <= != && || ++ —
+ – * / & | ^ %
<< >> >>> <<= >>= >>>= += -=
*= /= &= |= ^= %=
Metodi Java: cosa sono e come si usano
È possibile richiamare interi blocchi di istruzioni di codice Java in diverse parti del programma, senza doverle riscrivere ogni volta. Per poterlo fare è necessario dare un nome ai blocchi di codice, chiamati anche metodi.
Essi hanno
- un’intestazione o specificatore di accesso (public, private);
- un tipo di dati restituito che indica il tipo di dato del valore che calcola il metodo (senza espressione è void);
- un nome (ad esempio max, stampa, dividi)
- dei parametri di input dove sono contenuti i dati di ingresso che si indicano con tipo e nome separati da virgole;
- dei parametri di output dove sono contenuti i risultati.
Esempio di programma Java
Facciamo un esempio che racchiude tutti i concetti espressi finora e li mette in pratica. Ipotizziamo di voler scrivere un semplice programma Java che restituisce in video la sequenza di caratteri “Ciao!”. Ci sarà bisogno di una Virtual Machine che fungerà da interprete del linguaggio Java. Attraverso un editor di testo apriamo un file Ciao.java in cui scrivere il seguente programma:
class Ciao {
public static void main (String[] args) {
System.out.println(“Ciao!”);
}
}
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