Con il termine “backend” si indica l’interfaccia con la quale il gestore di un sito web dinamico ne gestisce i contenuti e le funzionalità. Attraverso il backend, l’amministratore del sito web può effettuare una serie di operazioni, come creare e modificare le pagine web, gestire l’aspetto grafico (layout) e le caratteristiche del sito, gestire immagini e file, aggiungere o rimuovere alcune funzioni. Non tutti i siti web sono però muniti di backend: quelli statici, ad esempio, non consentono di modificare i contenuti se non attraverso la modifica del codice sorgente HTML.
Per poter lavorare come Sviluppatore Backend è necessario, innanzitutto, saper programmare in uno o più linguaggi, tra Java, Python, PHP, Javascript, e saper affrontare la gestione di problemi di diversa natura.
Una volta arrivati fin qui, proviamo a capire finalmente come costruire un backend.
Indice dei contenuti
Come si costruisce un backend
Un backend può essere costruito anche in proprio, basta un’applicazione che faccia da server, come Apache Web Server, nginx o Node.js per il mondo Javascript. Si tratta, però, di un lavoro piuttosto impegnativo, se pensiamo anche al fatto di dover gestire i server sia da un punto di vista hardware che software, dovendo decidere se posizionarli in locali propri o affittare spazi in web farm. Tutto ciò può essere alleggerito dall’adesione a servizi in Cloud, che permettono di creare delle macchine virtuali in grado di eliminare il problema della gestione dei server, oltre ad ottenere un notevole potenziamento nel lavoro. In poche parole, possiamo decidere di riportare nel Cloud tutto ciò di cui non vogliamo occuparci in prima persona.
I servizi in Cloud hanno tariffe commisurate ai servizi che si utilizzano e possono essere adattate in base al traffico e all’intensità di utilizzo.
Un servizio in Cloud particolarmente utile per la realizzazione di un backend è Firebase, proprietà di Google, in quanto offre innumerevoli vantaggi: è un ambiente in continua espansione; offre a sua volta diversi servizi, come la gestione delle notifiche push, delle campagne di marketing, statistiche e molto altro ancora; offre librerie software per l’integrazione con app mobile Android e iOS, web app in Javascript e applicazioni Unity; ha piani tariffari molto più contenuti e soprattutto un piano gratuito per studiare e sperimentare.
Perché diventare uno Sviluppatore Backend
Quello dello sviluppatore backend è un percorso di formazione interessante e ad ampio campo di applicazione: si può scegliere il linguaggio di programmazione che si preferisce, applicare tecnologie e strumenti che già si conoscono. Orientarsi in questo settore permette anche di acquisire nozioni di carattere generale, utili in qualsiasi altro contesto.